mercoledì 24 novembre 2010

NODI...

"...immaginate due uomini, la cui vita sia dominata da apparenze, seduti a chiacchierare fra loro. Chiamiamo il primo di essi Pietro e il secondo Paolo. Elenchiamo le differenti configurazioni implicate da una situazione di questo tipo. Prima di tutto c'è Pietro così come egli desidera apparire a Paolo e Paolo così come egli desidera apparire a Pietro.     Poi c'è Pietro così come egli appare realmente a Paolo, vale a dire l'immagine che Paolo ha di Pietro, la quale in generale finisce per non coincidere con ciò che Pietro vorrebbe che Paolo vedesse; lo stesso dicasi per la situazione inversa. Inoltre, c'è Pietro così come egli appare a sé stesso, e Paolo così come appare a sé stesso. Infine, ci sono il Pietro corporeo e il Paolo corporeo: due esseri viventi e sei apparizioni fantasma che si mescolano in molti modi nel corso della conversazione tra i due. In che modo può aversi una genuina vita interumana?" (M. Buber citato in "L'io e gli altri" di R. Laing).
E' solo una raffinata speculazione di un grande filosofo e pedagogista del nostro tempo o può essere una stimolante occasione per riflettere sulla complessità delle relazioni e della comunicazione umana..?
Proviamo a leggere le seguenti frasi che provengono da situazioni reali:

GENITORI-FIGLI
"Uffa che strazio mia madre...! Mi stressa con le sue domande del tipo 'Luca ma che hai..?', 'Cosa ti succede..? Perchè non mi dici nulla..?' Ma che le devo dire...?! Tanto non riesce mica a capire i miei problemi... Per lei conta solo la scuola..."

COPPIA (MARITO-MOGLIE)
"Sono in una situazione veramente difficile...ho perso il lavoro. Mi sento in un vicolo cieco... E quando mia moglie mi chiede: 'Perchè quando ti chiedo di parlare di quello che ti sta succedendo mi dici che non c'è niente da dire..? Non capisci che sto cercando di aiutarti?!' per me è come rigirare il coltello nella piaga. Come fa a non capire che parlarne per me è una sofferenza enorme... Non posso accettare che la mia donna mi veda come un fallito!"

AMICIZIA
"Vorrei che Valentina mi ascoltasse, e che quando le dico che non può più continuare a stare con il suo ragazzo mi vedesse come una amica sincera che vuole aiutarla...eppure non è così. Quando le dico questo per lei è come sentir parlare sua madre..."


IL FILM
L'altra sera ho visto un film molto interessante (IL SOLISTA) che mi ha fatto molto riflettere su questi 'nodi relazionali'. Il dilemma, il 'nodo', nel quale si viene a trovare uno dei protagonisti del film, Steve, quando cerca di aiutare il suo amico Nathaniel è il seguente: nonostante la sua intenzione sia quella di aiutare e di rendere migliore la vita di Nathaniel, la reazione violenta di quest'ultimo lo spiazza e provoca in lui (Steve) un profondo sgomento. Nathaniel non si vede (come invece lo vede Steve) come uno schizofrenico senzatetto bisognoso di cure mediche e di una casa dove vivere, perciò l'offerta di aiuto Steve diventa per lui una pericolosa minaccia per il suo modo di esistere, di 'essere nel mondo'.
Questa storia (vera peraltro) mi fa riflettere su quanto sia importante, quando ad esempio ci troviamo ad ascoltare una persona che chiede il nostro aiuto, porsi le seguenti domande: "Qual'è la sua idea di aiuto utile, sostenibile, che desidera ricevere..?"; e inoltre "Può la mia idea di aiuto conciliarsi, essere in sintonia con la sua..?". Proprio mentre sto scrivendo queste parole mi vengono alla mente le seguenti immagini: grovigli, garbugli, impasses, paradossi, circoli viziosi, vincoli... nodi appunto!
Buona serata e... buona visione del film per chi lo vedrà!

2 commenti:

  1. ...l'immagine del nodo è proprio efficace per fotografare le tantissime situazioni in cui spesso ci troviamo coinvolti...con i figli... con i famigliari ...con gli amici...
    ogni volta che chiediamo o offriamo aiuto...
    Nella mia mente, mentre leggevo, due matasse di lana di due colori diversi, hanno cominciato ad aggrovigliarsi,attorcigliarsi una all'altra...
    fissando bene...riesco a distinguere i due fili diversi, ma ci vuole molta pazienza per dipanare il garbuglio...
    così è nella concretezza delle relazioni...quando usciamo troppo da noi stessi e invadiamo lo spazio vitale dell'altro o al contrario quando è l'altro ad invaderci e,l'aiuto,non risulta efficace nonostante le buonissime intenzioni.
    ...se ho presente a me stessa che le matasse sono due, che l'altro è diverso da me, che la sua esperienza non è la mia,il groviglio si dipana...e i due fili, distinti, riacquistano autorevolezza per se stessi...
    Un buon ascolto scevro da pregiudizi...questo è ciò che ho sentito su di me come un prezioso aiuto...che mi ha dato la possibilità di guardarmi dentro e di trovare la Mia strada...Ascoltiamo...ed esigiamo Ascolti...!

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  2. nodi.
    la prima immagine che mi arriva è un enorme baobab,con tante robuste radici, nodose,sparse nel terreno. radici che entrano in profondità nascoste e protette dalla terra e altre che escono e sono ben visibili. movimneto. radici nascoste che al primo sguardo non sono viste ma esistono come certe parti di noi che non vogliamo mostrare e non tutti vogliono vedere. radici nodose come certe mani di vecchi uomini che appartengono a clan familiari numerosi,ricchi di racconti,storie e vissuti. radici e nodi diversi fra loro come l'individualità di ogni Essere.

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