"Ho vissuto per anni nell'attesa di qualcosa. Poi quel qualcosa è divenuto l'attesa!"
Stavo pensando: vorrei scrivere alcune impressioni sul fim "The Tree of Life" che ho visto ieri sera al cinema.
E' molto difficile descrivere un'opera d'arte. E ancora più difficile descrivere un'opera come questa che tocca il tema della Vita e del suo significato (ma anche questa è una interpretazione e quindi una semplificazione!). Mi rimbalzano nella mente le parole di un grande linguista, Ludwig Wittgenstein, che diceva "Di ciò che non si sa è meglio tacere."
Mi limito allora a parlare di me.. di ciò che ho provato guardando questa opera di Terrence Mallick. Ero spiazzato dalla densità e dalla rara bellezza delle immagini, della fotografia e dalla scarsità di dialoghi. Immagini che mi hanno fatto vivere questo film come una trama nella quale si intrecciavano tempi multipli: quello degli uomini e quello del cosmo al quale noi ci affacciamo solo per un brevissimo istante. E ho pensato: che idea geniale per 'parlare' della Vita! (ossia di ciò di cui dovremmo tacere) Utilizzare una analogia tra la Vita e lo svolgimento di una storia (quella dei personaggi del film), proprio come aveva fatto un grande intellettuale del nostro tempo, Gregory Bateson, nei suoi 'metaloghi'. Immagini che parlano della Vita e della Morte..immagini che rivelano tutta la nostra fragilità di esseri viventi. Ma nello stesso momento mostrano tutta la bellezza e il tessuto, la trama della Vita stessa.

Forse anche Mallick e Kubrick, come me, mentre realizzavano i loro capolavori, pensavano alle parole: "di ciò che non si sa è meglio tacere". Per questi due capolavori forse dovremmo ringraziare anche Wittgenstein!
Concludo con una breve citazione del mio amico Giovanni Spadaccini tratta dalla sua riflessione-recensione di "The tree of life": "La storia da raccontare è una storia che mostra senza dire, che lascia gli occhi liberi di ragionare e di affrancarsi dai concetti. Questa storia è un albero, è un cane che beve in una pozzanghera, un bambino che rompe un vetro. Il cielo, il vento, la fine."
E per chi desiderasse leggere il testo integrale - cosa che vi suggerisco di fare - lo troverà qui:

http://ilprimoamore.com/testo_2321.html
Concludo con una breve citazione del mio amico Giovanni Spadaccini tratta dalla sua riflessione-recensione di "The tree of life": "La storia da raccontare è una storia che mostra senza dire, che lascia gli occhi liberi di ragionare e di affrancarsi dai concetti. Questa storia è un albero, è un cane che beve in una pozzanghera, un bambino che rompe un vetro. Il cielo, il vento, la fine."
E per chi desiderasse leggere il testo integrale - cosa che vi suggerisco di fare - lo troverà qui:

http://ilprimoamore.com/testo_2321.html